La tecnologia dei droni sta trovando sempre più applicazioni in diversi ambiti produttivi, offrendo vantaggi in termini di quantità , qualità , tempo ed efficienza. Tra questi, si sta affermando il loro utilizzo nella salvaguardia ambientale, in particolare per il monitoraggio del territorio e degli animali. Durante il convegno “Droni: tra tradizione e innovazione“, tenutosi martedì 8 febbraio presso l’Aula Magna Carassa Dadda del Politecnico di Milano e trasmesso in streaming, la ricercatrice senior dell’Osservatorio Droni, Evila Piva, ha sottolineato che in questo settore sono in corso numerosi progetti e iniziative, e si sta più parlando di applicazioni concrete che di sperimentazioni. L’evento ha visto la partecipazione di importanti ospiti, che hanno fornito dati, numeri e spunti interessanti sul settore dei droni, in rapida ascesa e continuo sviluppo.
“C’è interesse nei confronti dell’utilizzo di questa tecnologia in ambito di salvaguardia ambientale, volontà di sperimentare delle soluzioni innovative che possano essere affiancate a quelle già esistenti. I benefici riscontrati da chi utilizza i droni nella propria attività di salvaguardia ambientale sono un aumento della qualità e della quantità nella raccolta dei dati nonché la riduzione dei tempi. C’è anche una fetta di aziende che ha utilizzato questa tecnologia e poi se ne è allontanata, soprattutto a causa della mancanza di competenze interne. Tra l’altro, coloro che hanno un livello di conoscenza più basso sono anche coloro che finora non sono riusciti a implementare questi progetti ma che lo farebbero se riuscissero a comprenderne meglio i benefici“, ha continuato.
Durante l’evento sono stati presentati casi reali di utilizzo della tecnologia dei droni nell’ambito della salvaguardia ambientale, con la partecipazione di due ospiti di rilievo: Alessandro Loda, Responsabile dell’UO Earth Observation – CREO, Direzione Tecnica – Arpa Lombardia, e Claudia Soravia, Head of Environment, Safety & ESG del Gruppo Yard Reaas.
“In ARPA Lombardia, sin dal 2016, quando è iniziata la prima sperimentazione, ci occupiamo prevalentemente di salvaguardia ambientale. In particolare, con i droni preveniamo le esondazioni, monitorando il corso dei fiumi, gli incendi, studiando le zone aride, o ancora, possiamo cogliere l’inizio di malattie, analizzando la salute degli alberi”, ha dichiarato Alessandro Loda. “Inoltre, ispezioniamo i siti produttivi e ci assicuriamo che siano rispettate le prescrizioni e le normative in materia. Ad esempio, possiamo effettuare controlli sul trattamento dei rifiuti, sia attraverso la misurazione dell’estensione delle discariche nel tempo, sia esaminando le emissioni a distanza“.
“Noi del Gruppo Yard Reaas attraverso i droni offriamo un servizio di analisi ambientale per assistere i potenziali investitori che intendono acquisire un’area con delle analisi approfondite su cui basare i cosiddetti processi di ‘rigenerazione urbana’ e ‘non urbana’. Utilizziamo il drone per sopperire alle difficoltà logistiche che spesso ci sono in aree industriali dismesse da molto tempo in cui magari la messa in sicurezza non è avvenuta correttamente. Grazie ai droni, riusciamo a essere rapidi e sufficientemente precisi nell’identificare in via preliminare volumi, quantità , potenziali costi“, ha spiegato Claudia Soravia.
E ancora, parlando del futuro di questa tecnologia, Alessandro Loda ha dichiarato: “Gli sviluppi passeranno innanzitutto da un miglioramento infrastrutturale, poiché spesso capita, in montagna come in alcune valli, di non avere una connessione sufficiente a inviare i dati o a controllare il drone. Poi, per quanto riguarda le tecnologie, mi aspetto un avanzamento nella sensoristica, che ci porterà a produrre informazioni sempre più di maggior qualità “.
“Non solo infrastruttura, ma anche la burocrazia meriterebbe uno sviluppo per ottimizzare i tempi nel ricevere, ad esempio, autorizzazioni al volo“, ha aggiunto Claudia Soravia. “Nel privato abbiamo spesso tempi molto stringenti ed è fondamentale ottenerle senza aspettare settimane o addirittura mesi. Dunque, sì: il futuro dipenderà dalla semplificazione normativa“.
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