Nella corsa verso un futuro energetico sostenibile, la manutenzione delle turbine eoliche sta ricevendo un supporto inaspettato da droni e IA. Un progetto innovativo, chiamato IBIS (Incremented Blade Inspection Safety), sviluppato dall’organizzazione di ricerca indipendente olandese TNO e dalla tecnologica SpectX, promette di rivoluzionare il modo in cui vengono eseguite le ispezioni sulle pale di questi generatori di energia, ottimizzando i costi e aumentando la sicurezza dell’operazione.
Attualmente, le verifiche delle turbine eoliche richiedono che i tecnici salgano manualmente sulle torri, un compito non solo laborioso ma anche pericoloso, specialmente in ambienti marini. Queste ispezioni rappresentano una parte significativa dei costi operativi per i proprietari di parchi eolici. Il progetto IBIS, tuttavia, intende cambiare questo status quo sfruttando droni autonomi in tandem e intelligenza artificiale.
I droni, già impiegati per ispezionare le pale delle turbine eoliche, assumono insieme all’IA un ruolo centrale nel progetto. Volando in coppia e utilizzando la tecnologia a raggi X, eseguono una scansione dettagliata di ogni centimetro delle pale, raccogliendo dati sulle condizioni strutturali. Le immagini radiografiche risultanti vengono elaborate tramite algoritmi di intelligenza artificiale, migliorando la visualizzazione dei dati. Queste informazioni alimentano un “gemello digitale”, una replica virtuale della turbina eolica che tiene conto di tutti i fattori ambientali e delle sollecitazioni, contribuendo a prevedere le necessità di manutenzione.
“L’energia eolica è forse la tecnologia più importante per la decarbonizzazione dell’Europa”, ha dichiarato Paweł Czyżak, analista senior di dati energetici e climatici presso Ember, al canale Euronews. Le prime prove su una pala di turbina a terra hanno avuto successo, e le prime ispezioni pilota sul campo sono imminenti.
I benefici del progetto IBIS sono molteplici. Oltre al notevole risparmio di costi e tempo, secondo TNO “i rischi per la sicurezza vengono drasticamente ridotti perché le ispezioni sugli accessi tramite corde possono essere per lo più evitate”.
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