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Droni e normativa UE: il webinar dell’Osservatorio Droni e MAA del Politecnico di Milano

di Redazione

Il 13 ottobre, DronespectreMag ha partecipato al webinar “L’evoluzione della normativa europea sui droni” organizzato dall’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano. L’evento è stato tenuto da Natale Di Rubbo, Project Manager di EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea), e ha fornito una panoramica dettagliata delle recenti modifiche introdotte nella normativa europea riguardante i droni e delle prossime evoluzioni nel settore.

La presentazione di Di Rubbo ha evidenziato che il quadro normativo di riferimento per i droni è composto da tre sotto regolamenti, ognuno dei quali riveste un ruolo specifico nell’ambito dell’operatività dei droni:

1. Regolamento EU 2018/1139: Questo regolamento tratta le norme comuni nel settore dell’aviazione civile, sebbene non sia dettagliatamente focalizzato sui droni. Tuttavia, il Regolamento 947, la norma europea più importante nel mondo dei droni, fa riferimento a questo quadro normativo in alcune occasioni;

2. Regolamento EU 2019/947 + ENAC UAS-IT: Questo regolamento è di particolare interesse per i piloti di droni, poiché definisce le disposizioni per l’uso degli UAS (Sistemi di Aeromobili a Pilotaggio Remoto), dei piloti, dei centri d’addestramento e delle organizzazioni coinvolte;

3. Regolamento EU 2019/945: Questo regolamento è indirizzato a chi si occupa di progettazione e fabbricazione degli UAS e mira a garantire i requisiti minimi e a definire le classi di droni.

Un punto fondamentale sottolineato nel corso del webinar da Natale Di Rubbo è che il Regolamento 947 sui droni, diventato applicabile il 31 dicembre 2020, ha stabilito una serie di regole uniformi per tutta l’Unione Europea e per gli stati associati, tra cui Svizzera, Islanda, Lichtenstein e Norvegia. La normativa prevede che la registrazione dell’operatore sia valida in tutti gli stati EASA e che gli operatori debbano registrarsi nel loro stato di residenza o nella sede principale della loro attività. Inoltre, secondo la normativa, l’autorizzazione operativa rilasciata da uno stato EASA è valida in tutti gli altri stati, semplificando le operazioni transfrontaliere. Di Rubbo ha anche evidenziato che i piloti remoti possono addestrarsi e ottenere un certificato in qualsiasi stato EASA, promuovendo la mobilità e la formazione internazionale nel settore dei droni.

Una delle principali novità discusse riguarda la categorizzazione degli UAS, che comprende tre categorie principali: Open, Specific e Certified. Nella categoria Open, i droni possono essere utilizzati senza permessi se vengono fatti volare a vista, rimangono sotto i 120 metri e hanno un peso inferiore ai 25 chilogrammi. La categoria Open, a sua volta, è suddivisa in tre sottocategorie che dipendono dalla posizione del velivolo in volo rispetto alle persone: A1 (sopra alle persone), A2 (vicino alle persone) e A3 (lontano dalle persone). 

La categoria Specific prevede requisiti diversi a seconda del rischio intrinseco delle operazioni (basso, medio o alto rischio). Per ogni operazione con droni, è richiesta un’analisi preventiva del rischio utilizzando la Metodologia SORA (Specific Operations Risk Assessment), che consente di valutare il rischio in tutte le fasi del volo e di definire le mitigazioni necessarie per garantire la sicurezza. Le operazioni in questa categoria possono diventare Certified se sussistono alcuni requisiti di pericolosità tali da non poter rimanere nel confine delle Specific. Per queste operazioni valgono regole aeronautiche. 

Un concetto importante sottolineato da Di Rubbo è il valore SAIL (Specific Assurance Integrity Level), ottenuto attraverso la combinazione del rischio a terra (GRC), il rischio in volo (ARC) e le relative mitigazioni. A seconda dell’indice SAIL ottenuto, l’operazione verrà classificata come a Basso Rischio (SAIL I e II), Medio Rischio (SAIL III e IV) o Alto Rischio (SAIL V e VI).

Un’altra rilevante informazione condivisa durante il webinar riguarda lo sviluppo della SORA 2.5 da parte del JARUS (Joint Authorities for Rulemaking on Unmanned Systems). JARUS è un’organizzazione internazionale che si occupa di definire e applicare norme globali per l’utilizzo di aeromobili a pilotaggio remoto. Recentemente, hanno lanciato una consultazione esterna per la revisione della Metodologia SORA per gli UAS. Questa iniziativa mira a coinvolgere tutte le parti interessate, tra cui operatori, enti regolatori e rappresentanti del settore aeronautico, al fine di migliorare ulteriormente la normativa. La consultazione esterna, aperta a tutti, si è conclusa il 6 marzo 2023.

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Aggiornato il 11/08/2023

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