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Droni Saildrone: la nuova frontiera nella raccolta di dati sugli uragani

di Redazione

I droni a tecnologia Saildrone sono diventati una risorsa per i ricercatori meteorologici impegnati nello studio degli uragani. Di recente, un drone Saildrone è stato impiegato al largo della costa della Carolina del Sud per raccogliere dati direttamente dall’interno degli uragani più intensi. Il drone è stato sviluppato da Saildrone Inc. in collaborazione con la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) al fine di migliorare la raccolta di informazioni sulle tempeste.

La stagione degli uragani del 2023 vedrà all’opera la più grande flotta di droni Saildrone mai utilizzata fino ad oggi, con 12 di questi droni che verranno dispiegati su tempeste nell’Oceano Atlantico, nel Mar dei Caraibi e nel Golfo del Messico, in modo tale da fornire ai ricercatori una visione più completa e dettagliata di queste tempeste.

L’area al largo della Carolina del Sud è particolarmente interessante per i ricercatori a causa delle sue acque relativamente basse e dell’incidenza della Corrente del Golfo. Gli uragani che passano su queste acque possono intensificarsi rapidamente, quindi capire come l’oceano interagisce con queste tempeste è importante per migliorare le previsioni e la comprensione dei fenomeni meteorologici.

I droni Saildrone sono dotati di tecnologie all’avanguardia, come l’apprendimento automatico, i sistemi acustici, le fotocamere e i sensori, che consentono loro di raccogliere dati ininterrottamente. Questi droni possono navigare per 90 giorni e sono progettati per resistere alle condizioni estreme degli uragani, comprese onde di circa 30 metri e venti che superano i 160 chilometri all’ora.

L’obiettivo principale di questa flotta di droni è quello di raccogliere dati sulle tempeste da diverse angolazioni. Osservare lo stesso uragano da diversi punti di vista consentirà ai ricercatori di migliorare le previsioni sull’intensità delle tempeste, acquisendo informazioni cruciali sulla temperatura della superficie del mare, la salinità, la temperatura dell’aria, l’umidità, la pressione, la direzione e la velocità del vento, nonché l’altezza delle onde.

I droni Saildrone non saranno gli unici strumenti utilizzati per studiare gli uragani. La NOAA prevede di impiegare anche aerei più piccoli e dropsonde, dispositivi a forma di tubo che vengono rilasciati negli uragani e raccolgono dati sull’atmosfera circostante mentre cadono.

Nonostante l’avanzamento delle tecnologie autonome, i “cacciatori di uragani” – gli equipaggi aerei della NOAA – continueranno per il momento a volare attraverso le tempeste. Tuttavia, si prevede che ci sarà una transizione graduale verso l’impiego esclusivo di veicoli senza equipaggio per l’osservazione degli uragani.

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Aggiornato il 07/21/2023

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