Gli incendi possono avere conseguenze devastanti, ma la tecnologia sta facendo passi da gigante nel controllarli e prevenirli. I droni, in particolare, si stanno affermando come strumenti cruciali nel combattere le fiamme in modi innovativi. Uno dei più recenti sviluppi in questo settore è il FireDrone, un drone antincendio sviluppato da ricercatori svizzeri che potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo gli incendi negli edifici e nelle foreste.
I FireDrone rappresentano una risposta all’esigenza di rilevare e combattere gli incendi in modo più rapido ed efficace. Il capo del Laboratorio di robotica sostenibile presso i Laboratori Federali Svizzeri di Scienza e Tecnologia dei Materiali (EMPA), Mirko Kovac, spiega che l’ispirazione per questo progetto è scaturita dalla tragica esperienza dell’incendio alla Grenfell Tower a Londra nel 2017, che ha portato alla perdita di 72 vite. Questo evento ha spinto Kovac a cercare nuove soluzioni per affrontare gli incendi in modo più efficiente e sicuro.
Il drone svizzero, a differenza dei droni antincendio convenzionali, è costruito con materiali avanzati che lo rendono resistente al calore estremo. Un elemento chiave è l’uso dell’aerogel di poliimmide, un materiale leggero composto principalmente da gas anziché liquido. Questo aerogel è noto per la sua eccezionale resistenza al calore e leggerezza, rendendolo un candidato ideale per costruire componenti critici del drone.
Una delle caratteristiche principali dei FireDrone è la loro capacità di mappare le scene degli incendi e identificare persone intrappolate utilizzando termocamere e telecamere RGB. Questi dispositivi possono anche essere equipaggiati con sensori per monitorare i livelli di ossigeno, gas tossici e tossicità ambientale, fornendo informazioni vitali sulla situazione all’interno dell’area interessata dall’incendio. Inoltre, il design strategico include una cartuccia di CO2 che raffredda le parti interne del drone, consentendo al dispositivo di funzionare a temperature elevate per un periodo di tempo limitato, tipicamente 10 minuti a 200°C.
Mirko Kovac sottolinea che il design del drone è stato ottimizzato per massimizzare le sue prestazioni in condizioni estreme. La disposizione dei motori all’interno della capsula principale del drone, insieme al sistema di raffreddamento a CO2, consente al drone di operare con successo in ambienti estremamente caldi o freddi.
Il futuro del dispositivo si preannuncia promettente. Il team di sviluppo sta attualmente lavorando su strategie per posizionare preventivamente questi droni in situazioni ad alto rischio di incendio, come strutture industriali o fabbriche, al fine di garantire una risposta rapida ed efficace alle emergenze. L’obiettivo finale è quello di utilizzare questa tecnologia per salvare vite umane e proteggere l’ambiente da catastrofi legate al fuoco.
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