Ispezione e sopralluoghi

I droni come strumento per scoprire vita extraterrestre

di Redazione

L’isola di Devon, situata nell’arcipelago artico canadese, ospita il cratere meteoritico Haughton, uno dei crateri più settentrionali della Terra, formatosi 31 milioni di anni fa quando un meteoride, asteroide o cometa colpì l’isola. Questo antico deserto è freddo, secco e ventoso, e non ospita alcuna forma di vita vegetale o animale.

Tuttavia, gli scienziati stanno utilizzando questo luogo inospitale come analogo di Marte per testare nuove tecnologie per l’esplorazione planetaria, date le elevate spese delle spedizioni spaziali e le opportunità limitate per arrivarci. Haughton è un’ottima sede per sviluppare e testare tecnologie che potrebbero essere utilizzate per esplorare Marte e altri pianeti.

In particolare, gli scienziati stanno provando il concetto del programma Gamma Rotorcraft for Analog Planetary Environments (GRAPE), condotto congiuntamente dal Mars Institute e il SETI Institute (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), che utilizza droni per ottenere immagini visive aeree, dati di raggi gamma e spettroscopia di neutroni per cercare la chimica della vita, una tecnologia che potrebbe essere usata anche per la ricerca della vita extraterrestre. Queste tecniche, infatti, possono misurare la composizione delle rocce, e i risultati possono darci un’idea migliore di dove cercare questi segni in altri pianeti.

Lo sviluppo di uno strumento automatizzato per la spettroscopia di neutroni basato sui droni sarebbe un importante passo avanti nell’esplorazione planetaria, in grado di adattarsi all’ambiente circostante e acquisire informazioni sulla firma biologica senza la necessità di comunicare con gli esseri umani sulla Terra. Una tale tecnologia potrebbe migliorare notevolmente la capacità di acquisire dati di alta qualità dalle missioni spaziali, senza dover attendere l’analisi e l’input umano.

L’utilizzo di droni per l’esplorazione planetaria, al di là dei futuri sviluppi nella ricerca di vita extraterrestre, è già una realtà, come dimostra la presenza di un dronecottero con telecamera nella missione Perseverance e la pianificazione di una missione su Titano con un quadricottero dotato di strumenti scientifici.

Durante la spedizione a Haughton, gli scienziati hanno confrontato le immagini catturate dai droni con le posizioni di campionamento selezionate dai geologi a terra. Sorprendentemente, le posizioni di campionamento selezionate erano molto simili, il che aiuterà a capire come l’utilizzo dei soli dati aerei potrebbe influenzare la selezione dell’obiettivo e se la possibilità di dare autonomia ai droni per la valutazione delle immagini potrebbe essere considerata in futuro.

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Aggiornato il 11/14/2023

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