Realizzare strumenti di volo ottimizzati per l’utilizzo nelle indagini archeologiche territoriali. È questo l’obiettivo del progetto UAVIMALS, una ricerca interdisciplinare, da poco conclusa, tra archeologia, biorobotica e ingegneria condotta dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università “Sapienza” di Roma e l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il piano di lavoro è stato sostenuto da un finanziamento vinto dalla ricercatrice Federica Vacatello nel 2018 all’interno delle Early Career Grant per giovani scienziati bandito dalla National Geographic Society.

Il risultato del progetto UAVIMALS è stato un prototipo di laser scanner di piccole dimensioni, un drone a basso costo che integra un LIDAR a stato solido nella sua centralina. Durante la scansione dell’area di interesse, il LIDAR misura la distanza da un punto del terreno sorvolato e un computer di bordo salva i dati acquisiti e li sincronizza con quelli dei sensori di volo (angoli, posizione e altitudine). I registri vengono caricati su un laptop e usati come input per un’applicazione personalizzata che calcola le coordinate 3D di una nuvola di punti. Questa viene poi processata offline con un software open source per ottenere la rappresentazione tridimensionale dello spazio.
Il prototipo in questione si è dimostrato funzionale per esaminare piccole e medie porzioni di territorio non solo in archeologia, ma anche in ingegneria, architettura e ambiente. La sua capacità di riprendere con precisione l’altimetria del suolo lo rende particolarmente utile per identificare anomalie di quota che possono indicare la presenza di strutture sepolte non ancora esplorate.

La innovazione di UAVIMALS sta nell’utilizzo di una tecnologia LIDAR che offre prestazioni simili a quelle di strumenti utilizzati per il rilievo indiretto, ma a un costo molto inferiore e con una ridotta richiesta di energia a causa delle dimensioni ridotte del dispositivo. Ciò lo rende facilmente manovrabile e trasportabile anche in luoghi difficili da raggiungere.
A seguito di una prima fase di sperimentazione laboratoriale, il drone è stato testato sull’area della città medievale di Cencelle, in provincia di Viterbo, sito che rientra nel programma Grandi Scavi della Sapienza sotto la direzione scientifica della Prof.ssa Francesca Romana Stasolla. All’interno di questo contesto, lo strumento ha scansionato aree interne ai saggi di scavo ma non ancora indagate, che presentavano dei livelli d’interro minimi, rivelando delle anomalie nelle quote della superficie del terreno, che si sono dimostrate coincidenti con due edifici di grandi dimensioni non ancora individuati dagli scavi, ma che saranno oggetto di ricerca durante le future campagne archeologiche.
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