L’ecosistema italiano dei droni sta mostrando di essere ben posizionato rispetto ad alcuni dei mercati europei più importanti, secondo i dati pubblicati nel convegno “Strategie e investimenti: un boost per la drone economy” dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata realizzato il 21 febbraio. Secondo una recente survey effettuata in collaborazione con JEDA, il valore del mercato professionale italiano è paragonabile a quello della Germania e del Portogallo e superiore a quello di altri sei Paesi, tra cui la Francia. Anche in termini di numero di attori, l’Italia ha un ecosistema più ampio rispetto a otto Paesi, ma risulta essere più piccolo rispetto ai mercati francese e finlandese.
Tuttavia, ci sono ostacoli significativi da superare per lo sviluppo del mercato dei droni in Italia. I problemi normativi, in particolare i tempi di autorizzazione non idonei all’erogazione dei servizi e la difficoltà nell’ottenere autorizzazioni per effettuare le sperimentazioni, sono le principali difficoltà. Inoltre, la mancanza di fondi o incentivi governativi a livello nazionale per attivare progetti innovativi rappresenta un altro problema fortemente sentito.
Un punto positivo è che esistono alternative di finanziamento disponibili, come il programma UE Horizon Europe. L’Unione europea ha pubblicato 362 bandi per lo sviluppo di progetti con droni dal 2001 ad oggi, con un budget complessivo di oltre 1 miliardo di euro. Di questi, 22 sono stati attivati nel corso del 2022 per un valore complessivo di oltre 86 milioni di euro e altri 12 (40 milioni di euro) sono in attivazione nel 2023.
Anche sul fronte normativo e strategico, l’Italia si sta dimostrando all’avanguardia. L’ENAC è stata una delle prime autorità aeronautiche ad aver emanato una regolamentazione sul settore dei droni alla fine del 2013 ed è la prima in Europa ad aver steso un Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo della Mobilità Aerea Avanzata. Solo la Germania, oltre all’Italia, ha già sviluppato un piano simile tra gli 11 Paesi europei coinvolti nella survey. Francia e Irlanda stanno lavorando su piani simili, il Portogallo ha un forte interesse sul tema, mentre gli altri sei Paesi ritengono che questo mercato sia ancora troppo immaturo per pianificare investimenti.
In sintesi, l’Italia sta dimostrando di avere un ecosistema promettente per il mercato dei droni, ma ci sono ancora ostacoli da superare. Tuttavia, l’attenzione normativa e strategica posta dal Paese e la disponibilità di finanziamenti europei rappresentano un ottimo punto di partenza per lo sviluppo futuro.
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